Contro l’intolleranza, un’accoglienza che superi l’emergenza
Il Tavolo per la Pace di Viterbo interviene sugli ultimi episodi di intolleranza sottolineando la necessità di un approccio che vada oltre l’emergenza con una rete diffusa che coinvolga associazioni ed enti locali e renda partecipi cittadini e media.
Condividiamo il comunicato del Tavolo per la Pace di Viterbo, di cui Arci Viterbo fa parte, sugli episodi di intolleranza e sulle tensioni intorno al tema dell’accoglienza nella provincia di Viterbo degli scorsi giorni:
Il Tavolo per la Pace di Viterbo esprime viva preoccupazione per quanto accade in merito alle questioni della accoglienza dei migranti e delle migranti della gestione dei richiedenti asilo e rifugiati nella Tuscia.
Un immobile del comune di Acquapendente, che avrebbe dovuto ospitare alcuni richiedenti asilo, è stato devastato da ignoti negli ultimi giorni. In queste ore a Tarquinia si discute con toni esasperati sull’eventualità che il sito della ex polveriera possa essere destinato all’accoglienza di molte centinaia di stranieri in una paventata tendopoli. Lo stesso avviene in altri comuni.
Nelle pagine della cronaca – non solo locale – di questi giorni sono riportati gravi episodi di intolleranza come altrettanto gravi sono le prese di posizione aggressive e minacciose di gruppi organizzati e di sedicenti comitati per la sicurezza (“prima gli italiani“), con il rischio di un aumento della conflittualità sociale e della violenza, ormai non più solo verbale.
La situazione dei profughi e delle profughe (per fame e guerra, soprattutto su scala internazionale, non dobbiamo dimenticarlo) è allarmante, anche in relazione al tentativo di utilizzare in modo pericolosamente strumentale questi fatti, fomentando paure e odio ingiustificati e controproducenti. L’intolleranza politica, religiosa o razziale al pari della ignoranza e della ignavia sono innesco e carburante per il terrorismo e per tutti i conflitti, anche armati.
Queste realtà ci riguardano e ci interrogano. Per questo una più responsabile e funzionale quindi condivisa gestione dell’accoglienza dei rifugiati e delle rifugiate, anche nella provincia di Viterbo, è urgente.
Non dovremmo attendere oltre e il peggio prima di decidere che occorre intervenire ed in modo congiunto, affiancando gli enti che gestiscono i flussi affinché si proceda con cautela e con la necessaria organizzazione, curando maggiormente la componente educativa, culturale e interculturale.
Occorre promuovere azioni sinergiche ed empatiche che siano funzionali ma rigorose, oltre le emergenze, per affermare il dovere della accoglienza ma anche la necessità di predisporre una rete plausibile e diffusa, che coinvolga gli enti locali e le associazioni, che faccia partecipi i media e i cittadini, affinché si riducano i rischi dello scontro sociale e si renda giustizia sia a chi chiede rifugio che a chi ne offre.
Richiediamo al tal proposito un impegno maggiore e immediato da parte degli amministratori e della Prefettura di Viterbo, rendendoci immediatamente disponibili a sostenere ogni sforzo in questa direzione.
Tavolo per la Pace di Viterbo
Il Tavolo per la Pace è un gruppo informale di lavoro, nato nel marzo 2014, che riunisce varie associazioni e realtà locali con l’obiettivo della diffusione della cultura della pace, intesa come cultura dei diritti della persona, della solidarietà sociale, della democrazia e del dialogo tra i popoli.
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