Votiamo NO per contare di più
Domenica 25 settembre, allo spazio Arci Biancovolta, si è tenuto l’incontro organizzato da Arci e Anpi con mauro Volpi sulle ragioni del NO al Referendum Costituzionale.
Domenica 25 settembre allo spazio Arci Biancovolta si è tenuto l’incontro col Professor Mauro Volpi, docente di Diritto Costituzionale all’Università di Perugia e membro del Coordinamento Nazionale “Democrazia Costituzionale”. All’incontro, organizzato dall’ANPI di Viterbo con ARCI Viterbo, hanno partecipato circa sessanta persone ed è stata l’occasione per sottolineare gli aspetti regressivi e preoccupanti delle modifiche alla Costituzione volute dal governo Renzi.
Durante l’incontro Volpi ha spiegato le ragioni del No mostrando tutti i punti critici a cominciare dallo svuotamento del ruolo del parlamento, ottenuto anche attraverso una legge elettorale iper-maggioritaria, che accomuna questa ‘riforma’ a quella voluta da Berlusconi nel 2006 e bocciata da un Referendum Costituzionale.
Volpi ha anche sottolineato l’eccessiva concentrazione di potere nelle mani del Governo e la riduzione del ruolo delle autonomie locali; il falso superamento del bicameralismo perfetto e la scrittura poco chiara, spesso al limite della possibilità di comprensione, della legge. Un altro argomento da smontare, ha detto Volpi è quello demagogico dei risparmi che questa riforma consentirebbe e che si ridurrebbero invece a poco o nulla.
Rispondendo al presidente Provinciale dell’ANPI di Viterbo Enrico Mezzetti, il quale che aveva spiegato che le parti sui referendum e le leggi di iniziativa popolare sembravano una ‘foglia di fico’ posta per coprire lo smantellamento di questi istituti della democrazia, il professore ha confermato che se passasse il Si diverrebbe estremamente difficile usare i referendum e le leggi di iniziativa popolare da parte di cittadini e associazioni.
Nel dibattito è stato più volte messo in luce come questo scivolamento autoritario si accorda con un attacco generale ai servizi sociali e ai diritti dei lavoratori. Maria Immordino, del Coordinamento Provinciale per il No, ha messo in luce le pressioni che gruppi economici italiani e esteri hanno esercitato, ed esercitano, perché la Costituzione, ritenuta troppo progressista, sia cambiata.
Alla fine dell’incontro Volpi ha mostrato che c’è un’enorrme sbilanciamento dei media a favore del Si. Questo impone un impegno di tutti per sostenere le ragioni del No. Un NO per contare di più e difendere la democrazia.
ANPI e ARCI continuano a impegnarsi nella battaglia per il No al referendum costituzionale e per la difesa della democrazia e della partecipazione popolare.
ANPI – Comitato Provinciale di Viterbo
ARCI – Comitato Provinciale di Viterbo